Proviamo adesso a vedere come le cose che studiamo non sono solo teoria, ma hanno dei risvolti estremamente pratici.
Per il coach Vitali nei team c’è un momento per la democrazia ed un momento per la monarchia.
Esempio, siete durante la vostra riunione commerciale mensile e tu in qualità di direttore vendite annunci ai venditori che l’azienda sta seriamente valutando di aggiungere a portfolio un nuovo prodotto che va in concorrenza con altri già presenti a listino.
Gelo nella sala… e leggi nei volti dei tuoi collaboratori un messaggio chiaro; non sono d’accordo!
Ecco, questo è il momento della democrazia, tu che sei il team leader devi tirar fuori dai tuoi collaboratori le loro idee in merito, ognuno deve sentirsi libero di condividerle e tu devi pretendere che giustifichino le loro opinioni portando delle serie argomentazioni.
Fatto questo, arriva il momento del silenzio. Tornerai a meditare sugli input ricevuti o tornerai in riunione con il management. Decisione presa! Siamo al momento della monarchia.
Sei di nuovo davanti ai tuoi uomini: “Ragazzi abbiamo deciso e confermiamo la scelta di aggiungere il nuovo prodotto a portfolio!” Di nuovo silenzio… ma adesso i volti sono differenti, negli occhi dei commerciali non si legge più la protesta, ma solo la determinazione!
Ma non finisce qua, passa un mese e le vendite del nuovo prodotto vanno malissimo, adesso c’è la prova della verità, i collaboratori verranno da te a dirti te l’avevo detto o chiederanno cosa cambiare per fare il target del nuovo prodotto?
Se non fosse così, se i membri del team non fossero congruenti verso un’unica direzione, col cavolo che da A ci si sposta verso B! Immaginatevi una corda legate ad un grande sasso e più persone che tirano tutte in direzioni differenti.
Sembra un gioco di ruolo? Guardate cos’è accaduto al PD con Bersani per l’elezione del Presidente della Repubblica. Atto primo, si è dimenticato della fase della democrazia all’interno del partito. Molti non volevano Marini, ma lui non ha neppure pensato di chiedere l’opinione dei compagni di partito. Atto secondo, candidano Prodi, esito della votazione disastroso come per Marini, i membri del team del PD non si sono comportati come Vitali si aspetta si comporti la sua squadra. Voto alla leadership di Bersani, molto molto scarso.
Cos’è accaduto all’interno del Movimento 5 Stelle? L’estate contrario, voto alla leadership di Grillo, molto molto buono.
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