Flash Forward è il titolo di una serie televisiva di qualche anno fa a cui mi ero appassionato. Tecnicamente alcuni protagonisti facevano una salto nel futuro e la domanda che oggi ci poniamo è se anche noi possiamo fare qualcosa di simile. Nella fiction le persone riuscivano a vedere solo pochi minuti del loro futuro, noi avremo invece la possibilità di soffermarci tanto quanto serve.
Non mi sono fumato il cervello, adesso vi spiego cosa intendo. L’immagine che vedete sopra è una foto di Londra, per la precisione di una multietnica Londra. Sto tirando in ballo Londra perché questa settimana ci sono stato un paio di giorni per lavoro e mi sono reso conto che per uno che vuol fare qualche previsione su come si evolveranno alcune dinamiche sociali in futuro basta che faccia un salto a Londra o New York.
Nel nostro paese c’è ancora chi resta “basito” nel vedere in giro extracomunitari e lo afferma in sedi di concorso pubblicamente, chi tiene corsi e parlando degli extracomunitari aggiunge, “purtroppo”… mamme che sono pronte a dar battaglia perché in classe del loro figlio ci sono “persino” i figli degli extracomunitari. Attenzione, non mi sono inventato nulla, tutte storie vere e non credo che capitino solo a me.
A Londra… tutelano anche gli Emo e se non sapete chi sono vi invito a dare un’occhiata su internet.
Omosessualità? Sembra un problema vecchio.
Mode e tendende? Tutto avanti di almeno un anno.
Problematiche del traffico con aree a pagamento? Già affrontate da tempo.
Possiamo parlare anche di cose tecniche come la diffusione di certe tecnologie o di alcuni social network.
Su twitter si parla di follower (chi segue), ma anche di following (i seguiti), l’Italia è sicuramente più follower che following, so che raccontata così può sembrare anche troppo semplice capire le mosse giuste da fare per andare in una certa direzione, ma allora? Ma allora dobbiamo solo capire se abbiamo pigiato il “Segui” della Gran Bretagna… o di Cipro…
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