“Noi possiamo realizzare quasi tutte le nostre mete a condizione di dedicarvi l’energia necessaria, di essere attivi, instancabili. {…} C’è una seduzione della rinuncia, che ci promette la fine della tensione, dello spasimo, della paura. C’è un’attrazione della sconfitta che ci fa pregustare la pace. C’è il piacere della pigrizia che rende dolce il passare del tempo. C’è un incantesimo dell’impossibile, dell’ineluttabile, del “non si può” che pone un termine ad ogni nostro sforzo. E vi è persino un piacere nella resa di fronte l’ingiustizia del mondo, che ci consente di autocommiserarci. Atteggiamenti talvolta saggi, ma che dobbiamo imparare a mettere da parte quando vogliamo agire, quando siamo decisi a raggiungere una meta.”
(Francesco Alberoni, Quell’insidioso, seducente desiderio di lasciarsi andare, 1° febbraio 1999.)
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