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LE MIE BUONE FESTE

Non so com’è per voi, ma i fine quarter e con questi i fine anno, volano via senza quasi rendersene conto e le emozioni che tutto sia rimasto uguale, si alternano a quelle in cui ti accorgi che è cambiato proprio tutto.

Così giungi alla fine dell’anno, per un attimo pensi che sia passato troppo in fretta, così in fretta da non trovare nulla da dire per il messaggio di fine anno, poi però trovi qualche minuto per concentrarti e ti accorgi invece che anche quest’anno è stato un anno pieno di grandi novità e grandi cambiamenti.

Il mercato quest’anno è stato superdinamico. Le acquisizioni lato distribuzione sono continuate e soprattutto lato rivenditori abbiamo visto la nascita di nuovi poli di potere che con buone probabilità incideranno in maniera significativa in futuro.

Il GDPR ci è entrato nel sangue e il mercato ha dato conferma del fatto che c’è bisogno di sicurezza e che tutto il business ha bisogno di alzare ulteriormente il livello di trust. Lo conferma anche l’ingresso del concetto sistemico nel mondo della sicurezza. La blockchain di cui si è tanto parlato, non è forse la conferma che la sicurezza che il singolo non riesce a garantire, la possiamo ottenere se guardiamo al problema in un’ottica sistemica?

L’altro tormentone del 2017 è statto l’IoT. All’apparenza sembra l’ennesimo acronimo per appassionati di tecnologia diversamente deviati, ma parlare di IoT è un must soprattutto per le vendite. Anni fa si vendevano prodotti, funzionalità e performance. Recentemente ci siamo messi a vendere le soluzioni, la security, l’infrastruttura, i big data, adesso è il momento di entrare nel cuore del business dei nostri clienti. Vendere IoT vuol dire essere parte integrante del business model dei clienti e una volta che farai parte della strategia del tuo cliente per i tuoi competitor sarà più difficile rimpiazzarti.

Mai come quest’anno ho parlato tanto con Siri e l’ultimo modello di Iphone mi riconosce quando ci guardiamo… Chissà cosa ci porterà l’AI a breve…?

Voglio concludere questo messaggio di fine anno con altre due riflessioni che vorrei facessero da ponte all’imminente 2018.

La prima è un’evidenza sotto gli occhi di tutti, diamo il meglio di noi sotto pressione. Anche se tante volte sbuffiamo per le pressioni dei capi e dei vendor c’è poco da ridire, le pressioni esercitate da pochi uomini al mondo smuovono l’umanità intera e spingono tutti a superare i propri limiti. Chiamalo capo, chiamalo vendor, chiamalo cliente o chiamalo coach è il momento di dire grazie a tutte queste persone perché ci hanno spronato a dare, a fare e a essere degli essere umani sempre nuovi, più performanti, più maturi.

La seconda riflessione si lega alla precedente e vuole lanciare la riflessione per il futuro. La crescita è il must del mercato e di conseguenza delle aziende da cui è formato. In estrema sintesi le aspettative di crescita di traducono tipicamente in aspettative di costi inferiori e maggiori vendite. Ogni business model porta con se una linea invisibile oltrepassata la quale, le pressioni sulla riduzione dei costi e sull’incremento delle vendite non portano più un aumento del profitto, ma a una riduzione di questo. Tutti i giorni sentiamo di aziende che passano dall’essere sulla cresta dell’onda ai licenziamenti, nel giro di pochissimo tempo. Non è continuando a ridurre la spazio per i passeggiri o modificando di continuo le politiche di imbarco bagagli che le compagnie aeree faranno più soldi.  E’ più probabile che generino maggiori clinti stizziti e la soluzione non potrà essere neppure far volare i piloti 24 ore al giorno… Cosa vuol dire quindi tutto questo? Che non dobbiamo più puntare alla crescita? Assolutamente no, sta a noi però percorrere strade inesplorate in passato, essere coraggiosi e fantasiosi, il sistema è in continuo mutamento. La linea invisibile non si vede, ma c’è e saremo misurati sulla nostra abilità nel non oltrepassarla e nel saper comunicare con i nostri clienti che oltre non si sta per forza meglio. Questa è una delle sfide che ci renderà 5 anni avanti sul lavoro, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità in futuro.

Clienti, fornitori, collaboratori, partner, coach e coachee, auguro a tutti voi e alle vostre famiglie buone feste e vi ringrazio per aver scelto di allargare insieme anche quest’anno i nostri confini.


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