top of page
Immagine del redattoreMichele Puccio

COMMITMENT

Innanzitutto vi chiedo scusa se nelle ultime settimane non mi sono fatto vivo, di idee da condividere ce n’erano, ma di tempo poco, quindi adesso vedrò di recuperare. La scorsa settimana sono stato negli Stati Uniti un po’ per lavoro ed un po’ per piacere. Gli USA sono per me una terra fonte d’ispirazione, sicuramente sapete che molte delle tecniche e metodologie che condivido con voi hanno inizio in quei luoghi e proprio durante queste giornate ho avuto modo di essere messo personalmente alla prova su una cosa. Tante volte abbiamo parlato di “commitment” ovvero un impegno di ferro che qualcuno prende nel dover compiere qualche azione e che non ammette scuse. Detto così sembra facile, ma poi ognuno di noi è un maestro di vita nel raccontarsi qualche storiella che porta a disattendere il commitment ed io stavo per essere uno di questi. Lo scorso sabato avrei dovuto avere la mia solita bisettimanale team call con il coach. Cadendo in uno dei miei due giorni di ferie a New York, che non avevo mai visitato, mi premuro di scrivere per tempo un’e-mail al team spiegandogli che essendo in giro per visitare la città, non potrò essere presente alla call. Scrivo ovviamente la cosa in serenità e dopo qualche ora mi vedo arrivare una mail dal coach in cui mi scrive: “Non credo di aver ben compreso perché non puoi essere presente”. Voi che dite, era un problema di traduzione dal mio italiano all’inglese o voleva dire qualcos’altro? Io sono sicuro che nella sua testa stava girando il disco: “Il commitment è commitment! Niente scuse!”. Allora gli rispondo: “Stai pensando quello che sto pensando anch’io? Mi stai chiedendo di trovarmi uno Starbucks e collegarmi?”. Secondo voi che ho fatto?… Ho trovato il mio Starbucks e ho chiamato via Skype. Raccontando a qualche amico la vicenda alcuni feedback che ho ricevuto sono stati del tipo: “E va beh, ogni tanto bisogno mollarsi”, “Se fossi stato con la famiglia sarebbe stato impossibile” ecc. ecc. La domanda che ci dovremmo porre adesso è: “Ma queste osservazioni, sono degli impedimenti reali o sono solo scuse?”. Riprendendo il mio esempio, ho percorso circa 55 Km a piedi in due giorni, volete che non abbia comunque dovuto fare delle pause in qualche Starbucks? Quanti andando in ferie anche con i figli si concedono del tempo solo per se giocando a tennis o semplicemente per guardare la TV e non lo dedicano ai figli? In questo caso la call, la si poteva sostituire con una di queste attività senza per forza rubare tempo alla famiglia? Per concludere rinnoviamoci il seguente quesito.


4 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


bottom of page