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Immagine del redattoreMichele Puccio

VENDITORI SANI

Anche le ferie estive del 2018 volgono al termine per quasi tutti. In chiusura di questo periodo ho deciso di scrivere un post focalizzato su un argomento che non è il solito che ti propongo, ma che coinvolge tutti i venditori e in maniera importante impatta sui nostri risultati.

Le aziende più virtuose organizzano la formazione per i loro collaboratori, ma anche nei casi più virtuosi ho spesso l’impressione che sia una formazione fatta per dovere istituzionale e solo raramente vedo della formazione fatta con la finalità di prendersi cura dei colleghi con un senso di responsabilità che vada ben oltre il minimo sindacale.

“Prenditi cura dei tuoi collaboratori e loro si prenderanno cura di te.”

Ti faccio subito un esempio su quello che intendo dire. Se lavori per un’azienda che assegna le auto aziendali, sicuramente avrai firmato della documentazione dove ti si chiede di utilizzare il veicolo nel rispetto di certe norme. Il passaggio in più che adesso dovremmo fare è quello di domandarci:

  1. Abbiamo mai fatto vedere uno di quei video shock per la prevenzione degli incidenti stradali?

  2. Abbiamo mai organizzato un corso di guida sicura per i nostri collaboratori?

Questi sono per esempio due modi per traghettare da “ho fatto quel che devo” a “ho fatto tutto il possibile”, traghettare dal “rispetto della legge” al “prendersi cura di”. Io con i miei venditori l’ho fatto e tu?

Passiamo ad un altro esempio. L’unica cosa in cui non mi sento più un ventenne è la mia capacità digestiva. La capacità digestiva influenza molto il nostro sonno, che influenza molto le nostre mattinate di lavoro e influenza anche le nostre reazioni post pranzo…  Quasi tutti noi abbiamo fatto esperienza di come alcuni cibi non conciliano il livello di attenzione nel pomeriggio. Complice queste esperienze personali e complice la mia passione per la cucina e il cibo, nell’ultimo periodo ho approfondito alcuni aspetti dell’alimentazione che dovrebbero essere considerati argomenti di formazione obbligatoria per tutti.

Noi siamo quello di cui ci cibiamo e le nostre performance (mi riferisco ad una performance sul palco, come al risultato sul budget) sono molto influenzate sia nel brevissimo termine dopo ogni pasto, sia nel medio e lungo termine (nelle nostre aziende lavoriamo anche per 50 anni) per eventuali disturbi più o meno reversibili, che si potrebbero generare da una cattiva alimentazione.

Conoscevi questi numeri sulle morti per cancro?

  1. Nel 1877, 1 persona su 50

  2. Nel 1977, 1 persona su 5

  3. Nel 2000, 1 su 3

Adesso è sicuramente vero che l’incremento della statistica è favorita dall’incremente dell’età media, ma è anche vero che un 1/3 dei quei casi è generato da cattiva alimentazione. Adesso non so quante persona conta il tuo team, ma capisci bene come l’alimentazione non è un problema che interessa solo gli altri.

All’interno del concetto “mi prendo cura di” rientra o no la responsabilità aziendale o del team leader di sensibilizzare le persone su certe problematiche? Io mi rispondo di si! E come possiamo farlo? Beh, in tanti modi, a partire da un post su un blog come questo per esempio, oppure potrei suggerirvi altri modi più o meno diretti:

  1. Potresti promuovere la lettura di un libro come La dieta intelligente di David Perlmutter. Visto che il nostro è un lavoro tanto di testa, è importante sapere cosa è di supporto al nostro cervello e cosa ne danneggia il funzionamento. Quando dico promuovere non intendo dire che il team leader suggerisce semplicemente il titolo e poi fa morire la cosa, così non verrà mai letto da nessuno… Si potrebbe chiedere ad ogni collaboratore di leggere un capitolo e poi di condividere le informazioni oppure il team leader potrebbe presentarne un estratto.


  1. Potresti supportare Sloow Food. Diceva Wendell Berry che: “Le persone sono alimentate dall’industria alimentare che non presta attenzione alla salute, ma le persone sono curate dall’industria della salute che non presta attenzione all’alimentazione.” Sloow Food per chi non la conoscesse, è un’associazione internazionale no profit impegnata a ridare valore al cibo, buono, pulito e giusto, questo il loro motto. Potresti organizzare una raccolta per sostenerli o potresti partecipare ad un loro evento. Diventare un loro sostenitore ti permetterà di avvicinarti ad un flusso di informazioni che prima erano distanti da te e che ti aiuteranno a creare quel mindset giusto per cambiare qualcosa nella tua alimentazione. Clicca su questo link per associarti: Sloow Food.

  1. Un’altra cosa ancora che potresti fare è l’iscrizione al corso del Dott. Claudio Pagliara sull’alimentazione anticancro. Filtrare le informazioni nell’era di internet è ancora più difficile perché di fonti ce ne sono fin troppe. Pagliara mi ha fatto un’ottima impressione, innanzitutto perché sprona il partecipante a mettere in discussione lui stesso e poi perché completa l’approccio puramente scientifico e statistico, con dei riferimenti olistici, non siamo solo corpo, ma anche anima. Una maggiore consapevolezza di cosa fa bene e cosa fa male ci aiuterà da un lato a non commettere più certi errori e dell’altro a migliorare le nostre prestazioni.

Voglio chiudere il post di oggi condividendo con voi un pensiero del Dott. Pagliara che invita a pensare al dolore come a un dono della natura. L’analgesia congenita è una malattia di cui sono affetti dalla nascita alcuni bambini. La peculiarità di questa malattia è l’assenza di dolore da parte di chi ne è affetto. So che il primo pensiero di tutti è che sarebbe solo una fortuna non provare dolore, ma la realtà è che la vita media di questi bambini va da 10 ai 12 anni. Questo perché quando si ammalano o si feriscono non sentono dolore. Si infiammano la gola, non sentono dolore, si rompono un braccio, non sentono dolore. Il dolore deve vedersi come il segnale del cruscotto di un’auto e più l’auto è evoluta più segnali troverete sul suo cruscotto. Quindi i dolori e le malattie indicano che c’è qualcosa da cambiare o qualcosa su cui intervenire. La malattia non è altro che una reazione normale ad un ambiente patologico o a uno stile di vita errato. Questo vuol dire anche che il vero nemico da combattere non è la malattia, ma le cause.


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PS: per i venditori tanto in auto consiglio il corso di Luca Casonato su come rimettere in asse la colonna vertebrale, gli esercizi per la schiena per chi sta tanto seduto fanno benissimo

Photo by Dan Gold on Unsplash

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