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Immagine del redattoreMichele Puccio

ART. 18

Nell’ultimo periodo ho fatto diversi colloqui e quello che mi ha più sorpreso, probabilmente non avrebbe dovuto, è stato sentir dichiarare senza vergogna da alcuni candidati che erano in cerca di sicurezza e stabilità. Visto che sui TG non si parla di altro, colgo l’occasione e dico la mia sul blog. Seguitemi ora su questo ragionamento. Ieri sera leggevo su un libro che fino a non troppo tempo fa, il 90% della popolazione era contadina. Il contadino ogni giorno deve prendere mille decisioni, se seminare, se raccogliere i frutti, trovare il mercato giusto dove vendere i prodotti, definire il prezzo, decidere che mangime acquistare, allevare il bestiame e mi fermerei qui con gli esempi. Come vi suona tutto questo? A me come l’attività di un imprenditore, o no? Quindi la popolazione era composta per il 90% da imprenditori, non fa una piega, giusto? Passano gli anni e arriva l’era dell’industrializzazione, la massa va a lavorare nelle fabbrichette e così la popolazione contadina diventa il 10% se va bene. Quindi adesso abbiamo un numero di imprenditori che sarà del 10% più, facciamo un altro 10% che sarebbero quelli che gestiscono le fabbrichette, risultato, 20% imprenditori, 80% impiegati. Cos’è accaduto? E’ accaduto che la stragrande maggioranza dei contadini ha barattato la sua libertà per un altro posto di lavoro che sul momento sembrava, più sicuro, meno faticoso, meglio remunerato ecc. ecc. Riflettiamo adesso sul perché ho usato il termine barattare la “libertà”. Per me è così perché se ci pensate prima il contadino era libero di prendere le sue decisioni, di organizzarsi la giornata come voleva, con l’industrializzazione abbiamo uno che decide e centinaia che eseguono, tu pigia quel bottone ogni 5 minuti, tu sposta quella leva ogni 3. Pensate a questo fenomeno sulla massa della popolazione e pensate come possa aver influenzato la mente globale del pianeta. Andiamo avanti nel ragionamento, quindi, io rinuncio si alla mia libertà, ma in cambio mi accetti l’art. 18 e ti impedisco di licenziarmi. Un vero deal all’americana win win. Ma cosa accade in questo mondo perfetto? Le aziende falliscono. Ma come, l’azienda mi ha promesso che non mi licenzia, i miei genitori mi dicono da quando sono piccolo di cercare un posto con contratto a tempo indeterminato e ora così però mi fregate…. sono senza lavoro senza neanche essere stato licenziato, semplicemente la mia azienda non c’è più. Le nuove generazioni si sono accorte che articolo 18 o meno il lavoro lo si perde lo stesso, forse ci vuole un po’ più di tempo, ma alla fine ti ritrovi comunque a casa. Quindi… quindi non basta più un lavoro sicuro, adesso serve anche l’azienda sicura, un’azienda in crescita, che non può fallire, che possa darmi serenità almeno fino alla pensione. Si lavora proprio per passione, eh…. Per concludere potremmo ribaltare un luogo comune dicendo che il lavoro da imprenditore potrebbe risultare più sicuro di quello da dipendente, perché non te lo può levare nessuno e poi basta dare troppa importanza alla tutela del contratto di lavoro, qua la vera domanda da porsi è se stiamo facendo le cose giuste per tutelare la ricchezza del nostro paese, se stiamo creando la culla per accogliere e proteggere le aziende più potenti del mondo che vogliono crescere ed investire con noi, allora, forse, dormiremo più sereni.

– Posted using BlogPress from my iPad

Location:Arbizzano

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