Oggi parliamo di domande di coaching e per l'esattezza prendiamo spunto dal libro di Michael Bungay Stainer "Il coaching è una strana abitudine".
Sapete cosa accade di solito dopo aver concluso il primo corso di coaching? Che vuoi vorresti avere sempre la domanda giusta per ogni situazione. E' inutile che ti dica che è praticamente impossibile, ma non tanto perché è impossibile memorizzare tutte le domande possibili, ma proprio perché sono infinite così come sono infinite le situazioni che ti puoi trovare ad affrontare. E quindi? Abbiamo detto che è inutile provare a memorizzare, ma ti anticipo anche, che passa un bel po' di tempo prima di mandar giù il fatto che bisogna arrendersi a quest'evidenza. E allora? Cosa facciamo nel mentre?
L'autore di questo libro cerca di semplificare tutto il coaching all'essenziale ed individua le 7 domande di ogni processo di coaching dovrebbe prevedere. Eccole:
Domanda di partenza: A cosa stai pensando?
Domanda ECA: E che altro?
Domanda focus: Qui per te qual è il vero problema?
Domanda di fondo: Cosa vuoi?
Domanda pigra: Come posso essere utile?
Domanda strategica: Se dici di sì a questo, a cosa stai dicendo di no?
Domanda istruttiva: Cosa ti è servito di più?
Con la prima domanda apriamo il ghiaccio e cerchiamo di far emergere in superficie il problema.
Con la domanda ECA vai a fondo ai problemi che sono quasi sempre complessi ed è meglio sviscerarli.
La terza domanda serve per mascherare se oltre l'apparenza c'è un altro problema alla base di quello ufficialmente esternato.
La quarta domanda ti aiuta a indirizzare il coachee verso i risultati che vuole ottenere.
Con la domanda pigra comincia a tirar le somme.
La domanda strategica è molto importante perché probabilmente stai destinando le tue risorse verso altri obiettivi e poiché non possiamo sempre aggiungere, dobbiamo imparare anche a togliere.
La domanda istruttiva serve invece per fissare nella mente i passaggi importanti e far si che diventino parte del tuo bagaglio.
Solo pochi sono disposti ad approfondire il coaching in tutte le sue sfumature, ma imparare un processo che si basa su 7 semplici domande, è davvero alla portata di tutti i manager. Buona pratica!
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