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BOTTOM STATE


Chissà quanti di voi stanno pensando: “Guarda tu, Michele si è sbagliato a caricare l’immagine. Invece no. Cercando sul “ricerca immagini” di Google il termine peak state, questa è una delle foto che appare. Credo sia stata scattata in occasione di uno degli eventi di Anthony Robbins. In formazione si parla spesso di stati di picco, facendo riferimento a quegli stati emotivi top che dovresti ricreare per darti la giusta motivazione per il raggiungimento dei tuoi traguardi. Non si parla praticamente quasi mai del contrario, cioè di quegli stati emotivi che invece ti portano a vedere tutto nero. In azienda, manager e dipendenti, troppo spesso sottovalutano e trascurano questi stati che se prolungati potrebbero generare degli effetti leva dannosi. Da un lato i dipendenti partono quasi sempre dal presupposto che ai manager sia chiaro cosa stanno attraversando o che reazione genera in loro quel fatto o quell’episodio. Dall’altro lato i manager non hanno la corretta percezione che anche il tuo braccio destro può diventare il tuo peggior nemico per un nulla. Il consiglio che mi sento di dare e solo quello di parlare di più. Di creare nel tempo una cultura del dialogo, del confronto che possa portare entrambi, dipendenti e manager, ad una maggiora consapevolezza. Questo dialogo non necessariamente implica che tutti avranno ciò che desiderano, ma almeno ognuno potrà aiutare l’altro a vedere il mondo con i suoi occhi e quindi a essere più comprensivi capendo le ragioni dell’altro. Avremo anche la possibilità di rivedere alcune nostre aspettative e lavorare sempre meglio per instaurare una relazione WIN WIN. Buon dialogo a tutti!

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