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Immagine del redattoreMichele Puccio

Iniziativa "classica"​ di Diversity & Inclusion

L'estate è tempo di viaggi e relax, due cose che si conciliano spesso con la lettura. Allora quest'anno, prima delle ferie, ho deciso di regalare ai colleghi un libro. Sono partito dall'idea di voler fare qualcosa che favorisse un mentalità orientata alla diversità e all'inclusione. La storia dell'umanità è costellata principalmente da episodi in cui le popolazioni hanno osteggiato le diversità, le consideravano proprio un rischio per la propria sopravvivenza e l'inclusione che avevano in mente, era solo quella della sottomissione dei territori, per l'annessione al proprio regno. Viste queste premesse millenarie, quello che dobbiamo fare, è proprio la riscrittura della storia e direi a partire dai classici. Negli ultimi anni c'è stata una scrittrice che ha riscosso particolare successo e mi riferisco a Madeline Miller.


Due suoi testi sono particolarmente famosi "Circe" e "La canzone di Achille". Difficile per me raccontare di questi due testi senza cadere nell'errore di spoilerare qualcosa, ma ci proverò. Se nei poemi classici, le guerre e le battaglie avevano un ruolo importante, in questi testi il cuore del racconto sono i personaggi. Da generazioni tramandiamo un'immagine univoca di certi personaggi. Le loro storie, i loro amori, le loro debolezze sono state per millenni censurate. Ma la domanda rimane sempre la stessa, abbiamo davvero conosciuto Circe e Achille? Quali sono i retroscena delle loro storie che li hanno portati ad essere i personaggi che sono, per il pubblico? Ognuno di noi ha una pezzetto di vita nascosta al pubblico, in ognuno di noi potremmo dire che c'è un po' di Circe e di Achille e allora l'idea di fondo di quest'iniziativa è che non ci sarà mai Diversity & Inclusion se non c'è prima l'accettazione della Circe e dell'Achille che è in noi.


Da qui l'idea di regalare "Circe" alle colleghe e "La canzone di Achille" ai colleghi. Alcuni staranno pensando, ma perché non a tutti lo stesso testo? La prima risposta è perché è un progetto di Diversity, o no? Le pari opportunità sul lavoro, non si traducono nel fatto che non ci siano diversità e già questo credo che sia un primo esercizio di stretching mentale e poi il messaggio voleva essere che prima di includere l'altro, devi includere l'altro te stesso.

Allenarsi alla Diversity & Inclusion, vuol dire allenarsi ai cambi di prospettiva ed è questo il cuore di con questi due libri.

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