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Immagine del redattoreMichele Puccio

Pride Month, che domande porti?

Mancano poco più di 24 ore alla chiusura del secondo trimestre e come sanno bene tutti quelli che lavorano nel mondo IT, è sempre un momento, diciamo, "speciale". Ma mancano anche poco più di 24 ore alla chiusura del Pride Month e perché in queste concitate ore mi voglio ritagliare del tempo per ricordare questo mese? Perché proprio in questi giorni, l'esperienza americana sul diritto all'aborto, ci ha ricordato come ci si debba prendere cura dei propri diritti. Questa la citazione di Emma Bonino:

"I diritti non sono scritti nelle tavole della legge, se non li curi e non li difendi ogni giorno ti svegli una bella mattina e non li hai più."

Non possiamo dare per scontato che domani, un'altra manciata di governatori, possano mettere in discussione anche i diritti della comunità Lgbtq+. Le cose belle vanno curate, si sa, ma si dimentica. Vuoi un bel giardino? Devi curarlo. Vuoi un buon rapporto con colleghi, clienti e fornitori? Devi prendertene cura. Vuoi star bene con i tuoi affetti? Devi prendertene cura. Ecco una prima domanda di coaching. Invece di chiedersi cos'hanno fatto gli altri, la prima domanda che potremmo porci è:

"Come mi son preso cura del mio giardino, del mio collega o del mio partner?"

Prima di entrare nel vivo della questione del post di oggi, ripercorriamo però brevemente gli eventi che hanno condotto al Pride Month. Tutto inizia nella notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969 quando un gruppo di poliziotti fa irruzione in un locale di New York, lo Stonewall Inn. Questo locale era un luogo di ritrovo della comunità omosessuale e le incursioni abituali in questi locali, da parte della polizia, come potete immaginare, non aveva un happy ending. Il giorno dopo quella retata, 500 persone della comunità Lgbtq+ decidono di manifestare e durante il corteo gridano lo slogan:

“Say it clear, say it loud. Gay is good, gay is proud” (“Dillo in modo chiaro, e gridalo). Essere gay è giusto, essere gay è motivo d’orgoglio”.

Purtroppo durante la manifestazione ci furono violenti scontri con la polizia. Un anno dopo a New York fu organizzato il Pride proprio in memoria dei moti di Stonewall e solo nel giugno del 2016, Barack Obama dichiara Stonewall Inn, monumento nazionale.

Ho la fortuna di lavorare per un'azienda che è stata nominata Best Place to Work for Lgbtq+ è mi rendo conto che ogni tanto certe etichette le dai per scontato e certe volte perdi anche di vista se stai facendo qualcosa per onorare quel titolo. Allora oggi vi propongo questa riflessione. Quando si parla di "Diversity", se ne parla quasi sempre in termini della Diversity degli altri, non è forse così? Allora, visto che diciamo sempre che il cambiamento deve partire dal nostro interno, questa sera la mia proposta è invece di porre a noi stessi delle domande sulla nostra, di Diversity. Ecco le 3 domande che vi propongo:

  1. Sono consapevole della mia Diversity?

  2. Accetto questa Diversity?

  3. Mi prendo cura della mia Diversity?

Non so come la pensiate, ma secondo me, non siamo abituati a porci queste domande. Alcuni potrebbero far fatica a riconoscere le proprie diversità, oppure, le diversità che vedono su di se, sono differenti dalle diversità che ti riconoscono gli altri. Qualcuno potrebbe far fatica ad accettarle e potrebbe preferire omologarsi invece che differenziarsi. Altri ancora invece che valorizzare la propria Diversity, potrebbero tentare di reprimerla. Quindi, 3 semplici domande e infinite opzioni, a voi la scoperta. Identificare, comprendere e valorizzare la propria Diversity, aiuterà sicuramente l'interazione e l'integrazione con le Diversity degli altri.

Chiudo raccontandovi che ho iniziato la giornata ascoltando due notizie di cronaca terribili. Ad Est c'è il matto che sgancia bombe sui civili, provocando morti su morti, per il semplice obiettivo di generare paura, mentre ad Ovest decine di persone muoiono abbandonati nei tir, nel tentativo di superare il confine ed entrare in un paese "Libero". Insomma, non è stato un inizio entusiasmante, mi si è chiuso lo stomaco. Detto questo, però, dopo qualche ora sento un amico che mi racconta che diventerà padre per la quarta volta dopo mille peripezie ed io, era da tanto che non ero più così contento per qualcosa. Quindi le cose belle nelle vite accadono, certo, dobbiamo decidere su cosa mettere il nostro focus e come dicevamo all'inizio del post, perché accadano e persistano, dobbiamo prendercene cura.

Buon fine Pride Month e buon fine quarter a tutti!

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