top of page
Immagine del redattoreMichele Puccio

SVUOTARSI


Oggi vi racconto cosa non vi dicono esplicitamente ad un Practiotioner, ma che con qualche domanda di approfondimento emerge e che secondo il mio modesto parere sono alcuni degli elementi più importanti da non perdere mai di vista.

Per prima cosa, la guida (colui che conduce la sessione di coaching) deve fare pratica nello svuotare il suo caro cervello, a cui è tanto affezionato, da tutte le impurità che l’hanno contaminato negli anni.

Detto in parole semplici vuol dire che quando facciamo il coach e ci interfacciamo con un coachee e davvero molto, molto istintivo proiettare sull’altro la nostra mappa mentale, ovvero attribuire all’altro ragionamenti che invece sono solo e soltanto i nostri ragionamenti. Svuotandoci invece saremo istintivamente spinti a fare le giuste domande di approfondimento, praticamente, dovremmo sembrare dei marziani giunti sul nostro paese e che curiosi di conoscere tutto di noi continuano a fare delle domande per entrare nella realtà dei terrestri.

Altra piccola cosa a cui stare attenti sono i feedback, intendendo qua come feedback, i riscontri immediati che ricevi dai coachee. Intendo dire che dopo aver studiato, dopo esserti esercitato e poi ancor studiato ed esercitato e poi ancora, ancora… quando vai nel mondo ci vai con quella grinta del tipo che dice: “Ora ci penso io!”.

Volete sapere il problema qual è? Che per quanto possiate essere dei bravissimi piennelisti, la materia non può dar garanzie di veder i risultati nell’immediato. Quindi? Quindi magari all’inizio ci rimani un po’ male perché l’altro non ti ha dato quel sazio che tanto ti attendevi, ma poco male… dobbiamo diventare degli impiantatoti di semi.

2 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page