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SEMPRE IMPARARE DAI MIGLIORI COACH

Oggi condivido con voi alcuni consigli intercettati da due dei migliori coach sulla piazza. Sto parlando di Rich Litvin e di Steve Chandler entrambi autori di libri e percorsi molto interessanti.

Il primo consiglio che mi viene in mente è di eliminare dal vocabolario del coach il termine “autosabotaggio” che è utilizzato per indicare che il coachee sta mettendo in pratica una serie di attività che non lo porteranno a raggiungere i target. Se vi andate a leggere il significato della parola sul dizionario è evidente che è un vocabolo che ha in qualche modo un’interpretazione negativa, si fa riferimento a qualcosa che non andrebbe fatto… mentre in realtà il coachee si comporta così perché c’è una parte di lui che vuole solo preservarlo da possibili pericoli o minacce. Queste possibili problematiche sono il frutto di quella che è la visione parziale della realtà del coachee, sarà compito del coach fornire una visione più ampia che lo porterà a rivalutare le conseguenze che aveva definito minacce.

Detto questo ci possiamo collegare benissimo all’altro advice che è il principio “Io sono ok e tu sei ok”. Quando siete davanti al vostro venditore, collaboratore o coachee partite sempre dal presupposto “I’m ok, you are ok”. Quale che sia l’obiettivo che volete raggiungere non pensate mai di essere migliori dell’altro (niente piedistallo per voi). Questa convinzione potenziante vi aiuterà a creare quel legame di fiducia che favorirà l’esito dell’attività di coaching. Pensate che il coach di Djokovic quando svolge la sua funzione sta pensando “I’m ok, but you are not ok.”??? Impossibile! Eppure anche il numero uno al mondo ha il suo coach.

Ultimo consiglio della giornata. Per quanto possibile, sdrammatizzare sempre la conversazione. Un clima di tensione, un mood troppo triste spingerà il venditore a contrarsi sia fisicamente che mentalmente e questo ucciderà la sua creatività. Se l’obiettivo che volete raggiungere è vendere di più il venditore dovrà dar fondo a tutta la sua creatività. Se il vostro coachee sta affrontando un momento psicilogicamente difficile contrarsi non lo aiuterà, farà più fatica ad ampliare il suo campo delle opportunità.

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